venerdì 18 gennaio 2008

Carbonara day

Ieri è stato il “carbonara day” e noi ovviamente non potevamo esimerci dall’onorarlo.
Come tutti sanno io adoro la carbonara e modestamente riesco anche a prepararla discretamente.
A pranzo ho gironzolato un pochino in rete e ho visto che sulla carbonara sono scritte milioni di cose, a partire dalle origini dubbie, dalle numerosissime varianti della ricetta ecc ecc, che ovviamente non ho avuto tempo di leggere ma a cui vi rimando. Infatti qui trovate tantissime informazioni in merito.
Comunque era da ieri mattina che mi gustavo la cena e alla fine ho avuto ragione, l’unico rimpianto della serata è stato che forse, “n’arti du fili ce stavano tutti” come diciamo noi a Roma.
Comunque vi lascio la mia ricetta per 2 persone:
500 gr di spaghetti
150 gr di pecorino
150 gr di guanciale di Norcia
4 uova intere
½ cipolla (e si a casa mia la carbonara si è sempre fatta con la cipolla e io rispetto le tradizioni)
pepe
olio
sale

Mentre cuociono gli spaghetti, tagliare a dadini il guanciale e farlo rosolare con l’olio in una padella per un paio di minuti quindi aggiungere la cipolla tagliata finissima. Sbattere le uova con il pecorino e il pepe macinato fino ad ottenere un composto morbido e ben amalgamato.
Scolare gli spaghetti al dente e tuffarli nella ciotola dove avete sbattuto le uova, aggiungere il guanciale e mescolare bene il tutto.
Servire cospargendo con altro pecorino e abbondante pepe.

Il tutto è stato annaffiato da una bottiglia di Montevetrano 2003 gentilmente offerta da Dante e Cenerentola (perché per me non c’è carbonara senza vino rosso….)
Un vino che al naso è risultato a dir poco meraviglioso, mi ha fatto pensare subito al Brunello di montalcino per i sentori di mora, ribes, cerasa (quelle ciliegie di colore quasi nero) con note di cacao e vaniglia ed in fondo sentori terziari di cuoio e tabacco. Di colore rosso intenso tanto da macchiare quasi il bicchiere, un rosso scuro molto carico quasi nero. In bocca l’entrata è meravigliosa con i sentori di frutta matura, ciliegia e prugna in primis e poi note di cacao e vaniglia, con tannini morbidi e vellutati. Direi molto pieno come sensazione ma con un difetto, un vino corto, tagliato completamente. Questo in contrasto con l’ingresso in bocca così esplosivo.

L’abbinamento con la pasta è però riuscito perché comunque il vino puliva bene dalla carbonara

Etichette:

1 Commenti:

Alle 18 gennaio 2008 alle ore 18:27 , Blogger Bobadillas ha detto...

Quoto alla stragrande: sempre e solo cipolla! Ciao.

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page